Vergaro abruzzese, famoso come poeta e scrittore, attivo intorno al 1890 (Sombart, 1891, p. 107; Gothein, 1886; Inchiesta Agraria, XI, 2., p. 601).
perché da dire v'è rimasto ancora,
dai mie vecchi ricordi prendo frutto
e citerò chi questa terra onora.
Un uomo grande ci lasciò nel lutto,
ricordare Adriani ci addolora,
nacque abruzzese il buon pastor poeta
e l' opra sua ne restò incompleta.
Nato a Campotosto (AQ), si trasferì a Tolfa (RM), dove ha esercitato la pastorizia.
Romanelli 1982: 86 così lo ricorda: "Dall'Abruzzo venne con il suo gregge nel suolo tolfetano, uomo pieno di attività e di passione poetica, si faceva ben volere da tutti era uomo cortese e generoso. Più volte cantammo insieme sempre in amichevole armonia, spesso organizzava gare poetiche e non mancava mai d'invitarmi, morì tragicamente in un incidente, purtroppo non ho scritti di sua mano".
e vi abita Rinaldo l'abruzzese
poeta che ti desta meraviglia
e saggio narrator; forte e cortese
parte deciso ove il pensier consiglia
quando è impegnato alle canore imprese;
sa dimostrare un valido talento
dell'Abruzzo è primissimo elemento.
Nato a Poggio Cancelli (AQ) nel 1934, è morto il 6 agosto 2013. È attualmente ricordato tra i migliori poeti del passato. Dal 2014 il 16 agosto si tiene a Mascioni, in suo onore, una serata di improvvisazione poetica organizzata dai familiari, che nel 2015 si è svolta in forma di gara. Allevatore di ovini, ultimo erede delle grandi aziende transumanti, trascorreva l'inverno in Maremma, ai Terzi di Cerveteri, e l'estate nella montagna abruzzese, a Poggio Cancelli. Anni addietro, fu trascinato da Ruggero Centi in una sorta di querelle per motivi imprecisati di astio reciproco.
Rinaldo Adriani è tra i poeti che improvvisano su temi cavallereschi nella serata organizzata da Giancarlo Palombini e Mauro Pianesi a Perugia nel 1988, in occasione della mostra Sulle orme di Orlando (cfr. Centi, 1984:228-238).
Poeta di Poggio Cancelli (AQ) menzionato da Veo 1949.
Quando ascoltai la tua voce nuova,
perché finora mi era sconosciuta:
or debbo dirti che ascoltarti giova
per la bella impressione ricevuta
il tuo cantare nitido rinnuova
onori al tuo paese ove è cresciuta
la poesia; e con arte prova desti
di molto amarla, e un degno figlio resti
(Romanelli, 1980:135).
Nato a Poggio Cancelli (AQ) nel 1910, morto a Roma nel 1984, autore di La mia vita in canto (Centi 1984) che ricorda le tappe essenziali della sua carriera e Post scriptum (Centi 1988).
Poeta improvvisatore di grande notorietà e carisma, "romano di tre generazioni" ma originario di Poggio Cancelli ha condotto una distinta carriera sui palchi delle gare: 1º a Roma nel 1936, in una gara organizzata dall'avvocato "passionista" Romolo Trinchieri, alla Festa de Noantri, 1938, 2º a Preta (Amatrice), 1938, 1º a Marino, 1939. Amico di De Angelis, Sciarra, Innocenzi, e di tutti i poeti di Poggio Cancelli, fu invece rivale acerrimo di Rinaldo Adriani. Romanelli, che per sbaglio lo chiama "Vincenzo", lo conobbe appena (Romanelli, 1980:135).
Poeta di Poggio Cancelli (AQ), insieme a Donato Sciarra fu registrato da Giorgio Nataletti il 9 settembre 1948 a Roma (Archivi di Etnomusicologia, Raccolta n. 2, Lazio). Lo menziona anche Veo 1949.
che scriveva e cantava a più non posso,
mi sembra di vederlo ancor presente
pacioccone com'era bianco e rosso.
Dalla risposta pronta, arguta e ardente
e in certi casi timido e commosso,
a una pioggia di ottave disse a quello:
'tutto d'acciaio mi farò un ombrello'!
(Centi 1984:198)
Nato a Poggio Cancelli (AQ), risulta attivo negli anni Trenta del Novecento. Aveva un banco di frutta a Campo dei Fiori, Roma. Sodale di Sciarra, Capannola, e Paolo De Angelis, fu uno dei "Quattro moschettieri" di Poggio Cancelli. Partecipa alla famosa gara di cui in Veo 1949, nella "Trattoria nostra", di vicolo del Gallo, tra Campo de' Fiori e piazza Farnese. Rivale storico di Sciarra, si sfidava con lui e le rispettive scuole di allievi alla trattoria romana di via delle Cupelle, 25, gestita da un nativo di Bacugno detto "l'Arrotino". La sfida era a chi sapeva di più di storia, della Bibbia, della Gerusalemme Liberata e dell'Orlando Furioso (Sarego, 1987:22,41).
Poeta di Poggio Cancelli (AQ) attivo negli anni Trenta del Novecento, menzionato da Veo 1949.
dalla profondità senza confini,
cantando era un gigante sempre in sella
era l'Orlando tra li paladini.
Sentivi in lui quell'anima gemella
sincero sempre senza doppi fini,
e scriveva li versi col compasso
che si potrebbe definire un Tasso.
(Centi 1984:199).
Nato a Poggio Cancelli(AQ) nel 1898, morto nel 1948. Sodale di Sciarra, Capannola, D'Ascenzo, fu uno dei "Quattro moschettieri" di Poggio Cancelli. Vincitore del 4º premio alla Festa de Noantri del 1938.
NON IMPAR EGO VIRGILIO,
SI VEL MIHI CIVEM
VEL ILLI SORS DABAT AGRICOLAM.
Scrisse la Guerra Trionfante, lodata anche dal Crescimbeni, oltre alle Vite di Sant'Ignazio e San Luigi Gonzaga (Montanari, 1944; Morelli 1967).
Poeta pastore di Pescasseroli (AQ) nato nel 1847 e morto nel 1914 in seguito a una caduta da cavallo (Gentile 1904; Paladino, 2005). Fu ampiamente biografato da Benedetto Croce, interessato dall'opera di questo "poeta pastore" in quanto rivelatrice, nonostante la marcata impronta paesana, di una sorta di mediazione "fra la letteratura colta e i sentimenti e concetti popolari". Scrive il Croce: "da bambino, percorrendo i tratturi della transumanza delle greggi, che si snodavano dall'Abruzzo per giungere nel Tavoliere delle Puglie (tra i quali il Tratturo Pescasseroli-Candela), aveva imparato da solo a leggere e a scrivere. Durante quei duri tragitti era solito declamare le trame di importanti poemi cavallereschi, che, rivisitate, utilizzava per i suoi versi. In essi, si rispecchiavano prevalentemente vicende comunali, anche colorite, di ordine sia morale che sociale. La sua maggiore fatica letteraria è rappresentata dalla Leggenda marsicana, unica fra le sue opere pubblicate in cui è racchiuso il tentativo di un poema epico relativo alla storia dei Marsi". (Croce 1922; Croce 1942).
qui vi abita un collega che è gentile
nei modi; e ben notissimo si rese
per il suo molto originale stile:
è di razza poetica abruzzese
crea dei versi in coordinate file,
è piacente all'ascolto e non si neghi
Olmare è amìco, a tutti noi colleghi.
(Romanelli, 1980:139).
Nativo di Campotosto (AQ), di professione capomastro, vive a Pavona (Roma),(Palombini, 1990).
Poeta pastore di grande carisma locale. Coltissimo (lasciò una biblioteca di 400 libri) e versatile, si distinse anche nell'arte dell'intaglio del legno. Fu pastore transumante, soldato nella Prima Guerra Mondiale, ed emigrato in Francia (Silvestrini, 1982:106,109; Rossi, 1961; 1972). Su Giuliani, è stato realizzato anche un film, Se vi piace ascoltare. Francesco Giuliani, pastore (Italia, 2011, 46'), di Isabella Micati e Alessio Tessitore. Due spettacoli di revival si tengono annualmente a Castel del Monte, ispirati agli scritti di Giuliani,La notte delle streghe, e Ome se nasce, bregante se more.
Una prova ben chiara ed eloquente
di passione ci dà; Mario Gloriani
è un improvvisatore assai eccellente
che con facilità svolge gli arcani;
crea versi felici, e la sua mente
è sempre attiva di concetti sani
perciò è stimato molto al suo paese
nel Lazio come sia nell"Abruzzese.
(Romanelli 1980: 150)
Poeta di Poggio Cancelli (AQ), nato nel 1915, morto nel 1985. Frequenta le osterie romane di via della Pace e del Gallo o Galletto (Sarego, 1987:40; Palombini, 1990).
ti scendeva nel cuore Capannola
e con i canti suoi sempre più immersi
nel calore del cuor salito in gola.
E malgrado la lotta ai giorni avversi
distinguevi il valor dell'alta scuola,
spesso un suo detto mi ritorna in mente:
'Ti batto con la coda del serpente!'
(Centi, 1984:198).
Poeta di Poggio Cancelli (AQ),nato nel 1878, morto nel 1935. Detto anche "Capanna", fu sodale di Sciarra, e dei due De Angelis (Paolo e Ascenzio), fu uno dei "Quattro moschettieri" di Poggio Cancelli. Portava la merce dai Mercati Generali di Roma al mercato di Campo dei Fiori, dove la moglie Maddalena aveva un banco di frutta. Partecipa alla famosa gara di cui in Veo (1949), nella "Trattoria nostra", di vicolo del Gallo, tra Campo de' Fiori e piazza Farnese. A detta del suo allievo Francesco Calabresi, da vecchio "non aveva più voce, ma conosceva la storia di Roma come nessun professore la può conoscere". Gran bevitore, a detta di molti si rovinò con il vino dopo la vedovanza (Sarego, 1987:22; 1990:172).
per quanto che conoscerlo potei,
in razza, in arte; nel cantar, vi alleghi
eguali e generosi dir potrei,
meriti avete; e il bene sempre leghi
nel gran fraterno amore; e auguri miei
vi giungano graditi; e vita lieta,
è il Pensier, l'amicizia di un poeta.
(Romanelli, 1980:140).
Poeta di Campotosto (AQ), di professione muratore, attivo intorno al 1980 (Palombini, 1990).
Solo per rinvenir Mingoli appunto,
Amico impareggìabile e distinto,
Qual potrebbe ad Apollo esser congiunto,
Che tra i Classici omai può dirsi il quinto…
(Maccheroni I menatori placati, ott. 37)
Attivo intorno al 1880, esercitava la professione di vergaro. Contemporaneo di Angelo Francesco Maccheroni (Maccheroni, 1905).
Perilli non portarmelo rancore
le tue capacità non metto in gioco
tutti si può cascare nell'errore
ed io in ispecie ti conobbi poco
posso dire che sei uomo di onore
il tuo nome è citato in ogni loco:
dove l'appassionato e il competente
ti da un vanto primiero veramente.
(Romanelli 1980: 150).
Pastore di Campotosto (AQ), nato il 23 marzo 1935, vive a Tazzano (TR). Su di lui si vedano i numerosi passi dalle interviste pubblicati in Arcangeli, Palombini e Pianesi 2001 [2014]. È tra i poeti intervistati in Pelliccioni s.d.
Poeta di Mascioni (AQ), nato nel 1906, risulta ancora vivente nel 1985. Menzionato da Veo 1949 nella famosa gara alla "Trattoria nostra", di vicolo del Gallo, tra Campo de' Fiori e piazza Farnese, con l'amico Emidio Innocenzi, Ascenzio De Angelis e Donato Sciarra (Sarego, 1987:22). Fu anche autore di un poema sulla I Guerra mondiale (Sarego, 1990:147).
Nato a Mopolino (AQ) nel 1776, morto nel 1850. Bibliotecario di corte di G. Murat e prof. di eloquenza nell'Università di Napoli, durante la Restaurazione visse a Rieti. Scrisse due poemi epici (Italiade, 1819; S. Benedetto, 1824), sei poemi didascalici, tra cui la Georgica de' fiori (1825), la sua cosa più pregevole, cantiche. Pretese di contrapporre ai Promessi sposi una "storia italo-gotica romantica", Gli sposi fedeli (1837). Ben noto al Maccheroni, che lo cita nella "Pastoral Siringa" tra i suoi punti di riferimento (Maccheroni, 1964).
Poeta nato a Vasto (CH), si ritrova nell'elenco degli improvvisatori italiani di ambito colto, listati in Vitagliano (Vitagliano, 1905).
Nato a Vasto nel 1793, si ritrova nell'elenco degli improvvisatori italiani di ambito colto, listati in Vitagliano (Vitagliano, 1905).
Nato Poggio Cancelli (AQ) ma residente a Roma, dove la sua attività poetica fu registrata da Giorgio Nataletti, nell'ambito delle attività del Centro Nazionale Studi di Musica Popolare. È noto come il capo dei Moschettieri di Poggio Cancelli.
È tra i primi poeti documentati da registrazioni sonore, poiché, insieme ad Ascenzio De Angelis, fu registrato da Giorgio Nataletti il 9 settembre 1948 a Roma (Archivi di Etnomusicologia, Raccolta n. 2, Lazio).
Era attivo sia nella capitale, dove frequentava le osterie in cui si riunivano i poeti (cfr. per es. Veo 1949), sia nell'Alta Sabina (cfr. i resoconti delle gare di Emilio Fonzi, Fonzi ,1953 e Fonzi, 1954).
Sciarra ha inciso a proprie spese, negli anni Sessanta, un disco a 45 rpm contenente quattro ottave "di pastori di età diverse" già registrate da Nataletti nel 1948. Si tratta presumibilmente di ottave che aveva scritto su richiesta di Romolo Trinchieri (Palombini, 1988: 93-109).
Poeta nato a Mascioni (AQ), compare a una gara a Tuscania nel 1981. (Cfr. De Giovanni e Ricci, 1988:15)
Poeta nato a Poggio Cancelli (AQ) e attivo nel 1970. Viene ricordato da Centi con due ottave (Centi, 1984:224).