ti scendeva nel cuore Capannola
e con i canti suoi sempre più immersi
nel calore del cuor salito in gola.
E malgrado la lotta ai giorni avversi
distinguevi il valor dell'alta scuola,
spesso un suo detto mi ritorna in mente:
'Ti batto con la coda del serpente!'
(Centi, 1984:198).
Poeta di Poggio Cancelli (AQ),nato nel 1878, morto nel 1935. Detto anche "Capanna", fu sodale di Sciarra, e dei due De Angelis (Paolo e Ascenzio), fu uno dei "Quattro moschettieri" di Poggio Cancelli. Portava la merce dai Mercati Generali di Roma al mercato di Campo dei Fiori, dove la moglie Maddalena aveva un banco di frutta. Partecipa alla famosa gara di cui in Veo (1949), nella "Trattoria nostra", di vicolo del Gallo, tra Campo de' Fiori e piazza Farnese. A detta del suo allievo Francesco Calabresi, da vecchio "non aveva più voce, ma conosceva la storia di Roma come nessun professore la può conoscere". Gran bevitore, a detta di molti si rovinò con il vino dopo la vedovanza (Sarego, 1987:22; 1990:172).