"Parlo di te, Pasquale Ricciarini,
che sei studioso tu del vecchio e nuovo:
il futuro prevedi e ti avvicini
tanto nel vero e paragon non trovo
per dar valore ai versi tuoi e divini
vorrei chiamarli e molto me ne giovo,
perché leggendo tua scrittura invita
a darci insegnamenti per la vita".
(Romanelli 1980: 27)
che sei studioso tu del vecchio e nuovo:
il futuro prevedi e ti avvicini
tanto nel vero e paragon non trovo
per dar valore ai versi tuoi e divini
vorrei chiamarli e molto me ne giovo,
perché leggendo tua scrittura invita
a darci insegnamenti per la vita".
(Romanelli 1980: 27)
Calzolaio originario di Bagnoro (AR), risulta attivo intorno al 1980. Uomo di serietà e parola, ligio al suo lavoro, fu perseguitato dal fascismo. Visse ad Arezzo. Romanelli 1982: 58 così lo ricorda: "Uomo di serietà e parola, ligio al suo lavoro, fu perseguitato dal fascismo mai piegò al regime e tenne alta la sua fede tanto da destare rispetto ed ammirazione da tanta gente onesta. Era più scrittore acuto che improvvisatore, aveva letto di tutto, e di tutto parlava e si interessava. Non con tutti era disposto a conversare e improvvisare, con me fu sempre aperto in qualsiasi momento e quando avevo tempo disponibile andavo a trovarlo al suo banchetto di lavoro e per lunghe ore mi parlava di tante e tante cose utili".