"Discendo a valle e poi mi prendo cura
d'incamminarmi nel Virginio Monte,
là sono certo trovo una figura nota,
fra i cantator di rime pronte.
Perfetto è nella giusta sua misura,
Giannini attinse alla suprema fonte,
nella lunga carriera ha dato prova,
che pochi del suo pari se ne trova."
(Romanelli, 1980:99).
Agricoltore originario di Montevirginio (RM), nato nel 1900 e morto nel 1984. Detto "Cinese" per gli occhi a mandorla, o anche semplicemente "Duilio", fu un improvvisatore di gran fama, essendo stato "7 volte campione del Lazio", vincitore di un "Campionato Nazionale" o a Roma (EUR) nel 1940, nonché concorrente a Gonzaga (MN) nel 1960. Versatissimo nella poesia cavalleresca, Pulci, Ariosto e Tasso, nonché divoratore di romanzi storici di ambito medievale - fra tutti, l'Isabella Orsini del Guerrazzi -, era in grado di sbalordire chiunque per la ricchezza dei suoi riferimenti e per il cupo pessimismo della sua immaginazione. «Ditemi voi ma la poesia a che vale / Dante morì in esilio, e Tasso all'ospedale» era solito ripetere.